Il giorno di Samiljeol (3·1절) : Movimento del 1° marzo 1919,

Proclamazione dell’indipendenza Coreana

Il 28 marzo 2018, la prima pagina del New York Times riportava una storia sull’attivista indipendentista coreano Yu Gwan-sun. Aveva 16 anni quando si è unita al movimento. Inaspettatamente, il giornale ha pubblicato il necrologio di Yu 98 anni dopo la sua morte.

 

A scuola sentiamo parlare della Corea per due motivi: in primo luogo, per l’invasione della Corea da parte del Giappone e, in secondo luogo, per la guerra di Corea. Ciò riflette una visione molto pessimistica della Corea, vista nei nostri libri di testo europei come vittima dei poteri esterni.

 

Cos’è il movimento per l’indipendenza del 1° marzo? Circa due milioni di persone, ovvero un decimo della popolazione, scesero in strada il 1° marzo 1919, quando non esistevano mezzi di comunicazione avanzati. Il risultato è stato di 70.418 vittime, di cui 7.509 uccise, 15.961 ferite e 46.948 arrestate e torturate.

 

La manifestazione è stata accolta con una forte repressione, ma il desiderio di indipendenza della Corea è stato finalmente ascoltato in tutto il mondo.

 

Perché così tante persone hanno partecipato al movimento?

 

Il popolo coreano ha perso la sovranità nazionale per la prima volta in 5000 anni di storia. Dal 1910 al 1945, il Giappone ha colonizzato la Corea e ha sfruttato le sue risorse umane e materiali per sopprimere l’identità e la cultura nazionale coreana.

 

Il Giappone ha anche diffuso una falsa affermazione secondo cui i coreani erano contenti della dominazione giapponese.

 

Per tutta la durata dell’occupazione giapponese della Corea, i coreani hanno combattuto tenacemente contro il dominio coloniale giapponese. Il 1° marzo 1919, un uomo proclamò la dichiarazione di indipendenza a Tapgol Park e circa 5.000 persone acclamarono l’indipendenza della penisola. Nonostante la brutale repressione, molti coreani nel Paese hanno partecipato a questo movimento indipendentista non violento. I principali media internazionali, tra cui il New York Times (Stati Uniti), l’Entente (Francia) e il Morning Post (Regno Unito), hanno trasmesso queste informazioni al mondo.

 

Xin Chao, una rivista universitaria di Pechino ha descritto il movimento come “una rivoluzione senza armi”, “una sfida per raggiungere l’impossibile” e un “movimento puramente studentesco” che “ha aperto una nuova era nella storia della rivoluzione”.

 

Il 1° marzo il movimento indipendentista ha fatto sentire la voce dei coreani e ha influenzato il movimento del 4 maggio in Cina e altri movimenti nazionali in tutto il mondo.

 

Questo ha portato speranza alle persone che stavano subendo la stessa sorte nelle colonie di tutto il mondo.

 

 Il 1° marzo è la prova che la Corea ha combattuto per la sua indipendenza, costruendo la Corea che conosciamo oggi.

 

References :
http://coreanico.weebly.com/cultura–societagrave/festivita-il-giorno-di-samiljeol-31-movimento-del-1-marzo-1919

Proclamazione dell’indipendenza Coreana

1

Con la presente proclamiamo l’indipendenza della Corea e la libertà del popolo coreano. Lo proclamiamo per che il mondo possa testimoniare dell’uguaglianza di tutti gli umani;

Lo proclamiamo affinché i nostri posteri godano del diritto intrinseco d’indipendenza e rispetto di sé.

2

Stiamo dichiarando la nostra indipendenza con la solennità della nostra storia di cinquemila anni, e con la lealtà di venti milioni di persone. Stiamo dichiarando la nostra indipendenza per il desiderio di progresso e per la libertà eterna; per il desiderio di prendere parte alla riforma mondiale ancorata nella coscienza umana.

Questo desiderio è una pretesa retta di adempiere alla santa volontà di Dio e allo spirito della nostra epoca che richiede la giusta coesistenza di tutta l’umanità. Pertanto, nessun potere in questo mondo sopprimerà la nostra indipendenza.

3

Per la prima volta nella nostra storia di 5000 anni, abbiamo sofferto per oltre un decennio sotto la tirannia straniera mentre cadevamo vittima di un obsoleto imperialismo e autoritarismo. Per quanto tempo siamo stati privati ​​del nostro diritto alla vita ? Quanto è incommensurabile il danno al nostro orgoglio e onore nazionale, nonché alla nostra crescita spirituale ? Quante opportunità abbiamo perso di avere un contributo creativo al progresso della civiltà globale ?

4

Per alcuni, se vogliamo superare il nostro risentimento di lunga data; se dobbiamo districarci dal dolore di oggi; se vogliamo eliminare la paura del futuro; se dobbiamo rianimare il nostro orgoglio nazionale calpestato; se noi come individui dobbiamo raggiungere il nostro pieno potenziale; se vogliamo salvare i nostri figli dall’eredità della vergogna; se vogliamo lasciare in eredità alle future generazioni la benedizione e la prosperità, la missione più urgente è stabilire l’indipendenza del nostro popolo. Ora che noi, popolo di venti milioni persone, abbiamo una spada nel cuore e che difendiamo il valore comune dell’umanità equipaggiati con armi di giustizia e moralità, che cosa può impedirci di andare avanti per sconfiggere i più forti, e quale scopo noi non possiamo realizzare ?

5

Non desideriamo accusare il Giappone di aver violato molti trattati solenni dal 1876, né di individuare in particolare insegnanti o funzionari che cercano semplicemente la gratificazione di un conquistatore, trattando l’eredità dei nostri antenati come una propria colonia e la nostra cultura civilizzata come selvaggi. Non abbiamo alcuna intenzione di criticare il disprezzo del Giappone per la nostra lunga e distinta civiltà e per i principi su cui si basano. Siamo costretti a rimproverare noi stessi, e quindi abbiamo poco tempo per rimproverare gli altri. Impegnato con il lavoro di oggi, abbiamo poco tempo per rimproverare i difetti d’ieri. Oggi, il nostro unico dovere è di ricostruire noi stessi, non demolire gli altri.

Il nostro scopo è di esplorare il nostro nuovo destino secondo i solenni dettami della nostra coscienza, non per litigare con gli altri su fugaci rancori e vecchie animosità. È per ripristinare il fondamento naturale e razionale per il mondo libero dalla logica del potere, rettificando l’ambizione innaturale e irrazionale dei politici giapponesi in balia d’idee obsolete.

Si vede le conseguenze dell’annessione precedentemente fatta senza consenso nazionale! Ha inevitabilmente portato ad una profonda trincea di risentimenti eterni tra due popoli sotto l’influenza dell’intimidazione usata come misura temporanea, l’ineguaglianza causata dalla discriminazione e le statistiche falsificate per giustificarlo.

Per entrambi i paesi, per evitare il disastro e rinforzare l’amicizia, il modo migliore è sicuramente correggere coraggiosamente i vecchi sbagli e costruire una nuova relazione basata sulla vera comprensione reciproca.

Inoltre, l’oppressione di 20 milioni di coreani pieni di amarezza e d’inimicizia non garantirà mai la pace eterna in Asia. Indubbiamente, esacerberà l’apprensione e la sfiducia di quattrocento milioni di cinesi che detengono la chiave per la stabilità dell’Asia orientale e, consecutivamente, condurranno ai disordini e all’eventuale caduta dell’intera regione.

Pertanto, i motivi per cui proclamiamo l’indipendenza della Corea sono le seguenti: 1) permettere ai coreani di ritornare alle loro legittime vite, 2) per consentire ai giapponesi di abbandonare il loro percorso illecito e per loro di concentrarsi sulla loro responsabilità come attore principale in Asia orientale, 3) per liberare i cinesi dai loro incubi d’incertezza e ansia pensando al Giappone, 4) per fare un passo necessario dalla stabilità dell’Asia orientale al benessere globale di tutta l’umanità e della pace mondiale. Come questo può essere una questione di emozione impudica ?

6

Ecco! Un nuovo mondo si sta avvicinando davanti ai nostri occhi! L’età della forza è diminuita e l’età della moralità è arrivata. Lo spirito dell’umanesimo insegnato nel secolo scorso inizia a illuminare un nuovo capitolo nella storia del mondo. Proprio come una nuova primavera è arrivata affrettando la rinascita di ogni essere vivente, il nostro polso, una volta congelato nel freddo pungente e nella neve, ora risveglia nella tiepida brezza e nel sole. La fortuna del cielo e della terra è tornata a noi, e cavalchiamo l’onda mutevole del mondo. Non esitate e non avete ripensamenti ! Proteggendo il nostro inalienabile diritto individuale alla libertà, ci godremo appieno le nostre vite. Realizzando la nostra generosa creatività, la nostra civiltà nazionale fiorirà nel calore della primavera che pervade il mondo.

7

Di seguito alziamo la voce ! La coscienza è dalla nostra parte e la verità marcia con noi. Uomini e donne, giovani e vecchi, lasciate i vostri angoli bui e prendete parte alla gioiosa risurrezione insieme a tutte le creature! Lo spirito dei nostri antenati ci protegge dall’interno da migliaia di anni; l’onda del nuovo mondo ci protegge dall’esterno. Per riuscire dobbiamo cominciare!

Con la presente, promettiamo che:

– L’evento di oggi riflette le richieste del nostro popolo per la giustizia, la moralità, la sopravvivenza e la prosperità. Pertanto, agiremo solo nello spirito di libertà, mai nello spirito di ostilità.
– Fino all’ultima persona e all’ultimo momento, esprimeremo spudoratamente la volontà del popolo coreano.
– Rispetteremo l’ordine in tutte le nostre azioni e garantiremo che il nostro comportamento e le nostre richieste siano sempre onorevoli e oneste.

Nel primo giorno del mese di marzo dell’anno quattro mila due cento cinquanta due nell’anno solare di Dangun (1919 d.C.).